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L’architettura
della torre

La torre decagonale, larga m. 7.20, è alta circa m. 22.94 ed è ora finita da una copertura piana portata dalla sottostante cupola in muratura che chiude in alto il vano circolare interno. Inferiormente l’impianto murario, spesso mediamente m. 1.45, è ancora irrobustito da una seconda cupola, aperta al centro, che portava un impalcato ora crollato.

Il volume interno risulta pertanto suddiviso in due vani circolari in muratura: l’inferiore, largo m.4.30 e alto da terra circa m. 7.20 e il superiore, coperto da cupola, largo alla base m. 4.22 e alto quasi quindici metri.
Dagli ammorsamenti degli antichi impalcati ancora visibili nella muratura del paramento circolare interno, si può localizzare la presenza sicura di un solaio collocato nel vano inferiore ad una altezza da terra pari a circa m. 3.60.

Nel vano superiore, oltre al solaio sostenuto dalla volta e collegato alla porta balcone, a quota m.7.65 si individua dai segni degli ammorsamenti la presenza di ancora due impalcati: uno alto da terra m. 11.60 e un secondo, molto più aereo, posto a quota 18.10.

Danno accesso e illuminano la torre diverse aperture, molte delle quali definite nella loro forma nel corso dei restauri ottocenteschi.
L’invaso inferiore è ora raggiungibile da una breccia molto alta aperta nella muratura ricomposta nell’Ottocento. In quella occasione, lasciando verso l’interno aperta la breccia, verso l’esterno si sono ricostruiti i profili murari per inserire in battuta una nuova porta, costituita da un tavolato sostenuto da traverse.

La porta ottocentesca, probabilmente divelta, è stata sostituta da una porta in ferro, avente carattere provvisionale, e ora da un nuovo portoncino in legno. Il sovrapporta, nel passato era chiuso da un infisso vetrato, ora riproposto, e protetto da inferriata ancora in sito.

L’impalcato dell’invaso inferiore a quota m. 3.60 era illuminato, nell’intervento ottocentesco, da una finestra con la specchiatura inferiore fissa, realizzata per chiudere e ricomporre il vano di una antica apertura che si reputa fosse l’ingresso originario della torre. Ingresso costituito da una porta aperta nel vuoto e servita da una scala retrattile, realizzato, come in tipologie similari, per motivi difensivi. L’antico ingresso venne in seguito sostituito dalla apertura in breccia rappresentata da Clemente Rovere.
Una seconda apertura era raggiungibile dal secondo impalcato, a quota m.7.65, che venne dotata di balcone. Il balcone è costituito da una lastra di pietra spessa cm.8, lunga quanto il lato corrispondente della torre e larga cm. 90, ed è portata da due modiglioni incassati nel paramento murario. Il balcone è protetto da ringhiera in ferro battuto costituta da bacchette sostenute da piattine.
Se il terzo impalcato, a quota m.11.80 aveva soltanto la funzione di smistare il percorso di salita, l’ultimo impalcato sottovolta, a quota m. 18.10, permetteva di accedere ad una finestra panoramica e faceva da sostegno alla scala che immetteva tramite una botola, aperta nell’imposta della volta, sulla sommità della torre.
Dagli squarci passanti creati dalle brecce e dai fori pontai si deduce che la torre è stata realizzata completamente in laterizio, con mattoni di grandi dimensioni: cm 28-30 di lunghezza, cm 13-15 di larghezza e cm 6,5-7 di spessore. Di questi, alcuni, per consentire la perfetta profilatura degli spigoli, sono stati smussati direttamente in fornace. La posa accurata degli ammattonati ha consentito alle antiche maestranze di mantenere una geometria dei tracciati del decagono molto precisa. Di conseguenza la dimensione di ogni lato della torre, pari a m. 2.33, risulta costante.

Il paramento, lavorato con giunto sfalsato con mattoni posti di punta e di coltello, presenta in corrispondenza di ogni lato due file di fori pontali di dimensioni cm 15 x 10, aperti alla distanza media dagli spigoli da un lato di cm. 30/35, dall’altro di cm 50/53, disposti su file parallele distanti cm. 75. Questi fori sono passanti e riproducono sul paramento circolare dell’interno la geometria dell’esterno.

Il paramento sulla sommità della torre è decorato dalla successione di quattro fregi ad archi leggermente aggettanti verso l’esterno, distanziati da fasce. La complessità dell’apparato decorativo è sottolineata dall’uso di laterizi speciali e dalla precisione costruttiva degli aggetti.
I giunti di allettamento fra i mattoni è in prevalenza di dimensioni costanti, pari a circa cm 1.5/2. Emergono sul paramento situazioni differenziate che evidenziano rifacimenti relativamente recenti, interventi manutentivi localizzati e stesure molto antiche dove i giunti di allettamento sono poveri o privi di malta, ora parzialmente reintegrati, come per i mattoni del paramento ordinario della zona sommitale della torre, per l’ammattonato delle fasce aggettanti e delle decorazioni ad archetti pensili.

La copertura attuale della torre decagonale, realizzata intorno agli anni Trenta del Novecento, è in conglomerato cementizio steso sull’estradosso della volta e successivamente impermeabilizzato. Il conglomerato, come si vede dalla documentazione fotografica, ha consolidato l’ammattonato di bordo del paramento, conferendo nel passato una relativa stabilità all’apparato decorativo in cotto.

I lavori del belvedere realizzati dall'Architetto Momo

È in corso il completamento del belvedere esterno e la protezione dell’edificio con l’intervento in copertura.
Il progetto prevede la realizzazione, innestato sull’ultimo tratto della scala elicoidale, del percorso collegato alla botola sulla copertura, servita da una scala con ringhiera che agevola lo sbarco e protetta da copertura mobile a bilanciere che sarà aperta solo durante le visite.

Sulla copertura si prevede la realizzazione di una nuova soletta armata con pilastrini di supporto alla struttura metallica, dotata di fori per il passaggio dei tiranti della scala e del percorso in copertura, l’intervento di impermeabilizzazione con la posa di guaina bituminosa calpestabile che assicuri una protezione duratura nel tempo. Dalla botola è previsto lo sbarco sulla sommità della torre e la realizzazione di un percorso arretrato rispetto al filo della torre, in modo da essere minimamente percepibile dal basso, realizzato su una struttura portante a raggiera costituita da 10 travi metalliche. Il percorso sarà protetto da ringhiera in ferro e consentirà ai visitatori di cogliere un panorama eccezionale sui paesi e sulla natura circostante.

Per effettuare questi importanti interventi in sicurezza si è reso necessario il montaggio di un ponteggio completo sui lati della torre, reso più complesso dalla posizione della torre sulla rocca e dall’inaccessibilità ala piano da parte di mezzi pesanti. È inoltre importante eseguire l’intervento completo senza soluzione di continuità per non esporsi a problemi durante una eventuale interruzione del cantiere e per ottimizzare le risorse economiche.